Heim ins Reich

Germania nazista nel 1939 (grigio scuro) dopo la conquista della Polonia; con sacche di coloni tedeschi portati nei territori annessi della Polonia dalla "sfera di influenza" sovietica. Manifesto di propaganda nazista sovrapposto con il contorno rosso della Polonia assente nella stampa originale.[1]

L'Heim ins Reich fu la linea seguita in politica estera da Adolf Hitler a partire dal 1938. Lo scopo dell'iniziativa fu di convincere tutti i Volksdeutsche, ossia i tedeschi "etnici", che vivevano al di fuori della Germania nazista (ad esempio in Austria, Cecoslovacchia e nei distretti occidentali della Polonia) che avrebbero dovuto sforzarsi per riportare queste regioni "a casa" nella Grande Germania, ma anche di trasferirsi fisicamente dai territori che non erano sotto il controllo tedesco, in seguito alla conquista della Polonia, in conformità con il patto nazi-sovietico.[2] Il manifesto Heim ins Reich prese di mira le aree cedute con il trattato di Versailles al neonato Stato polacco in modo particolare le aree abitate da significative popolazioni etniche tedesche, come i Sudeti, Danzica, e le regioni sudorientali e nordorientali dell'Europa.

L'attuazione della linea politica fu gestita dal VoMi (Hauptamt Volksdeutsche Mittelstelle o "Direzione generale del benessere dei tedeschi etnici"): in quanto agenzia statale dell'NSDAP, si occupò di tutte le questioni legate ai Volksdeutsche, nel 1941 il VoMi passò sotto il controllo delle SS.[3]

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Nic
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Tesser
  3. ^ Douglas, p. 21 «In un discorso al Reichstag per segnare la fine della "campagna polacca", Hitler annunciò il 6 ottobre 1939 [...] il programma Heim ins Reich. La prospettiva inorridiva molti tedeschi etnici, il cui entusiasmo per il nazismo era stato in gran parte fondato sull'aspettativa che i confini del Reich si estendessero, come nel caso dell'Austria, dei Sudeti e di Danzica, per abbracciarli. La prospettiva di essere sradicati dalle loro case per affrontare un futuro incerto nemmeno nella vera e propria Germania, ma nell'ambiente notevolmente meno salubre della Polonia occidentale, era molto meno attraente. Lungi dal raccogliere con entusiasmo l'invito del Führer, molti Volksdeutsche hanno accolto l'iniziativa Heim in Reich con un profondo senso di tradimento».

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